mercoledì 11 agosto 2010

LITFIBA A MAJANO IL 07 AGOSTO 2010: LA RECENSIONE DI RICKY RUSSO


Il ritorno sulle scene della storica rock band fiorentina dei Litfiba, con la riconciliazione tra il cantante Piero Pelù e il chitarrista Ghigo Renzulli dopo 11 anni di “guerra fredda”, si sta confermando un successo clamoroso. È stato così anche sabato scorso a Majano del Friuli: la loro tappa in regione ha registrato, infatti, più di 6 mila presenze (un pubblico molto trasversale e carico di entusiasmo) e una performance live non troppo distante dai fasti del glorioso passato (2 ore di spettacolo, 22 canzoni, 2 bis).

Sul palco al fianco di Ghigo (preciso e massiccio negli assoli…) e Piero (in forma fisica strepitosa e sempre pronto a prendersela con tutti i potenti, nessuno escluso: governo, opposizione, criminalità organizzata, P2 e P3, Papa e “Papi”…), c’erano anche Pino Fidanza alla batteria, Daniele “Barni” Bagni al basso e Federico “Sago” Sagona alle tastiere, a macinare un sound rock’n’roll compatto, energico, pieno di “groove”, ma soprattutto a riproporre una serie di classici imprescindibili del rock italiano.

Risentire dal vivo (dopo tanto tempo): «Resta», «Come un Dio», «Ferito» (estratti da «17 Re», il capolavoro dell’87), «Paname» (aggiornata all’Onda Verde di Teheran), «Cuore di Vetro», «Bambino», «Tex», «Ci Sei Solo Tu» (direttamente da «Litfiba 3» dell’88), «Cangaceiro» (da «Pirata» dell’89) o i pezzi da «El Diablo» e «Terremoto» (i dischi della consacrazione rock a livello nazional-popolare, pubblicati nel ’90 e ‘93), è stato parecchio emozionante.

Sempre al centro dello show Pelù e Renzulli: perché i fratelli non si lasciano mai del tutto, o se vogliamo trovare una motivazione più cinica e reale, perché le loro carriere soliste post-separazione, sono state un fallimento, mai (neanche lontanamente) all’altezza dei veri Litfiba (1980-1999). Così, la reunion fa bene alle tasche e al morale dei due rocker toscani, ma ha reso felici anche tanti fans.

I Litfiba riuniti graffiano e convincono quando pescano dal repertorio iniziale/centrale della loro carriera (pieno di canzoni memorabili), e mostrano i segni della decadenza e del passare degli anni quando eseguono i pezzi più pop dell’ultimo periodo assieme, o propongono le novità fresche di stampa come «Sole Nero» e «Barcollo».

I Litfiba sono ritornati per ricordarci che sono stati (e rimangono) la più grande rock band italiana. Dallo scioglimento ad oggi nessuno è emerso ai loro livelli, così Piero e Ghigo continuano a brillare per meriti propri (indubbi), ma anche “per assenza altrui” (evidente).

Ricky Russo, Il Piccolo 09 Agosto 2010





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