venerdì 27 agosto 2010

EDDA IN ORBITA: IN ANTEPRIMA SU XL DI REPUBBLICA





“EDDA IN ORBITA”
EP DI 5 PEZZI IN USCITA L’11 SETTEMBRE 2010




L’11 settembre 2010
Esce «Edda in Orbita»
Registrazione del live a Radio Capodistria (del 13 marzo 2010).

IL LIVE E’ IN ASCOLTO IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA SUL SITO XL DI REPUBBLICA:


Hanno suonato con Stefano Edda Rampoldi (voce e chitarra):
Andrea Rabuffetti (mandola)
Sebastiano De Gennaro (percussioni, omnichord, kalimba)

Etichetta: Niegazowana

Produzione Esecutiva: Fabio Capalbo, Massimo Necchi, Andrea Piccolini

Artwork Andrea Rodriguez




Tracklist:

1) Suprema (Moltheni)
2) Fango di Dio (Walter Somà)
3) Snigdelina (Stefano Rampoldi)
4) L’innamorato (S.Rampoldi / W.Somà)
5) Io e te (S. Rampoldi / W.Somà / Isabella Santacroce)

In Orbita Sessions è un programma di Ricky Russo ed Elisa Russo.




Un grazie a Radio Capodistria: Antonio Rocco, Fulvia Hocevar, Aljoša Curavic, Edi Klemencic e ai tecnici dello Studio Hendrix (Ksenija Kos, Drago Hrvatin e Mitja Marsic).


                                                   RADIO CAPODISTRIA

Emittente internazionale che trasmette in Italia, Slovenia e Croazia, Radio Capodistria opera nell’ambito dell’Ente pubblico radiotelevisivo della Slovenia - RTV Slovenija. Iniziò i suoi programmi il 25 maggio del 1949, con il nome di Radio Trieste Zona Jugoslava (Radio jugoslovanske cone Trst). I programmi erano in tre lingue: slovena, italiana e croata. Dopo la firma del Memorandum di Londra, Radio Capodistria si unì con Radio Lubiana nel 1956 e fu abolito il programma in lingua croata. Data la sua efficacia commerciale (per decenni è stata una delle stazioni radio maggiormente seguite), il segnale fu irradiato in zone sempre più ampie dell’Italia. Nel 1979 il programma sloveno e quello italiano iniziarono a trasmettere su frequenze separate. Radio Capodistria è stata una delle prime emittenti bilingui in Europa. Da alcuni anni a questa parte ha avviato la propria rivoluzione digitale: la produzione e la trasmissione dei programmi è stata affidata al sistema computerizzato Dalet.
Radio Capodistria si rivolge in primo luogo agli appartenenti alla Comunità nazionale italiana che vivono in Slovenia ed in Croazia ed è molto seguita anche dal pubblico italiano. È un nome di antica memoria, un’emittente che ha contribuito a segnare un’epoca ed una pagina importante della radiodiffusione in questo nostro lembo d’Europa.

RICKY ED ELISA RUSSO

Triestini, fratello e sorella, si occupano di musica per il quotidiano di Trieste, Il Piccolo e per Radio e Tv Capodistria. La loro creatura, IN ORBITA è il marchio di una serie di programmi in onda su Radio Capodistria (In Orbita Show: interviste e rubriche di approfondimento musicale; In Orbita News: novità discografiche; L’Agenda In Orbita: appuntamenti, concerti, libri e cinema; In Orbita Sessions: i concerti dal vivo; Last Nite a Dj saved my life: novità dal mondo dei dj). In Orbita radio ospita al suo interno rubriche fisse di:
IL MUCCHIO SELVAGGIO (collegamento mensile con la redazione: Federico Guglielmi, Damir Ivic, Aurelio Pasini, Alessandro Besselva Averame)
ROCKIT (collegamento settimanale con Michele Wad Caporosso e Sandro Giorello, tutta roba italiana...)
FABIO VERGANI (da Milano, rubrica di cinema  “Soundtracks”)
STEFANO GILARDINO (rubrica PUNK!)
MISS CLARA (rubrica indie-rock, very british)
MAX BARZE (rubrica metal e hard-rock)
GIANFRANCO FRANCHI (da Roma, rubrica di libri, responsabile di LANKELOT)
DJ STONER (rubrica world music, balkan beat...)
FABIO CERBONE (rubrica Americana, responsabile di ROOTS HIGHWAY)
ANDREA TESKIO PAOLI (rubrica hip hop, r&b, nu soul, funk)
ANDREA VALENTINI (rubrica selvaggia di rock’n’roll, responsabile di BLACK MILK MAGAZINE)
TROVAROBATO (collegamento con Michele Orvieti e Gianluca Giusti, Bologna e dintorni)
RADIO ARA – LUSSEMBURGO (gemellaggio con il programma “Sentieri Sonori”, condotto da Berardo Moostash Staglianò)
CAPPELLA UNDERGROUND (storica associazione triestina che si occupa di cinema...)
DJ RAF (rubrica sui dischi classici del rock, molto AMARCORD)

In Orbita è anche un programma tv, in onda su Tv Capodistria (in arrivo a fine 2010 la terza stagione).

IN ORBITA SESSIONS

Programma ideato e condotto da Ricky ed Elisa Russo, in versione radio e anche in versione tv ha ospitato tantissimi artisti tra cui: The Niro, Jennifer Gentle, The Mojomatics, Paolo Benvegnù, Tre Allegri Ragazzi Morti, Beatrice Antolini, Sick Tamburo, Miss Xox, Samuel Katarro, Blake/e/e/e, Al Castellana + Soul Combo, Trabant, Giuann Shadai, BR Stylers, Mariposa, Amari, Carnifull Trio, W.I.N.D, Tinkara e tanti tanti altri.

LO STUDIO HENDRIX

Il mitico studio di Radio Capodistria in cui è stato registrato il live “Edda in Orbita” ha ospitato di recente Vinicio Capossela che l’ha scelto come luogo di lavoro per la pre-produzione del suo prossimo album.
Perché Capossela ha scelto Radio Capodistria? Risponde Andrea F, musicista, produttore e conduttore di diverse trasmissioni su Radio e Tv Capodistria:
«A Capodistria so che gli piacciono varie cose, dalla location ad un passo dal mare alla relativa tranquillità del luogo o al cibo ed alcuni vini locali, oltre che lo studio che ha un fascino particolare, con tantissime apparecchiature vintage oggi rarissime accanto ad altre nuovissime ed ipertecnologiche, e con una sala di ripresa come quelle di una volta, grande, con l’acustica fatta dagli ingegneri americani della RCA negli anni 50 per farci suonare le big band, e con un bellissimo pianoforte a coda Steinway».




STEFANO EDDA RAMPOLDI
Biografia:


Stefano Edda Rampoldi, per molti anni è stato il cantante dei Ritmo Tribale, una delle rock band italiane più importanti degli anni ’90.
Con i Tribali ha inciso 5 album e un ep.
La rock band milanese, negli anni, ha suonato ovunque: dal centro sociale Leonkavallo di Milano al palco del primo maggio in piazza a Roma, da Arezzo Wave al New Music Seminar di New York.
Nel ’96, durante il tour di Psycorsonica, Edda abbandona la band.

Dopo anni di crisi, tossicodipendenza, un percorso di recupero in comunità ed un nuovo lavoro sui ponteggi di Milano, Edda fa pace con la musica e ricompare nel 2008, con dei video casalinghi su You Tube.
Accanto a lui gli amici Andrea Rabuffetti (musicista) e Walter Somà (musicista e autore di testi e musiche).
Si crea un gran movimento e curiosità attorno al canale You Tube “Edda Ponteggi”: nuove canzoni ricche di anima e spessore, con un Edda in stato di grazia.
Edda viene messo sotto contratto dall’etichetta Niegazowana, e comincia a lavorare su una selezione di brani da inserire nel suo debutto solista.

A gennaio 2009 Edda ha registrato il suo primo album «Semper Biot» alle Officine Meccaniche e al Noise Factory di Milano con la produzione artistica di Taketo Gohara.
I suoi compagni d’avventura sono quelli di sempre: Walter Somà e Andrea Rabuffetti.
Walter, autore di molti dei brani presenti sull’album (ad esempio del singolo “Fango di Dio”, che ha preceduto l’uscita del disco), è anima integrante del progetto.
Invece Andrea (oltre ad accompagnare Edda nei live), nel disco ha suonato tutto il suonabile: chitarre, mandolino, mandola, laud, harmonium, marimba, una tastierina casio da 12 mila lire e altri giocattoli di dubbia provenienza.
Sono passati a dare il loro prezioso contributo alcuni ospiti illustri:
Alberto Fabris (contrabbasso),
Taketo Gohara (melodica, organi, piano elettrico, pianoforte, synth),
Alessandro "Asso" Stefana (arpeggiatore, auto harp, banjo, ukelin, organo, pianoforte, synth, tampura),
Pacho (percussioni),
Achille Succi (sax e clarino basso),
Mauro Ottolini (trombone),
Josè Fiorilli (hammond)
Cesare Picco (pianoforte)
Con la partecipazione straordinaria di Mauro Pagani (violino).


Il 6 giugno 2009 Edda si è esibito in anteprima assoluta al Mi Ami Festival di Milano.
Un ritorno accolto con grande calore, emozione e commozione da parte del pubblico presente. Tra la folla: molti vecchi fan, i componenti dei Ritmo Tribale, Vasco Brondi (Le Luci Della Centrale Elettrica), Vinicio Capossela ad assistere con entusiasmo a un ritorno trionfale.
Oltre ai pezzi nuovi, in scaletta alcuni indimenticabili brani dei Ritmo Tribale: «Uomini», «Amara», «Invisibile» e addirittura una cover di Giusy Ferreri, «Stai fermo lì».


«Semper biot»: sempre nudo.
Edda sul palco e sul disco sputa verità allo stato puro, toccando corde speciali in chi ascolta.
Una sberla.
Che non può lasciare indifferenti.
Riempie vuoti e crea altre voragini.
C’è la vita, la morte, la poesia, l’oscurità, la luce, la ricerca, l’amore, tanto amore dentro. La bellezza e la schifezza di ciò che ci gira dentro.

Durante i concerti di apertura agli Afterhours, Edda ha eseguito anche una versione di «Milano» (uno dei brani di punta del suo disco) assieme ad Agnelli e soci.

Nel corso del tour si sono aggiunte nella scaletta anche la cover di «Suprema» di Moltheni e altri pezzi dei Ritmo Tribale come «L'assoluto» e «Sogna».
Nell’assetto live, accanto ad Edda e Andrea Rabuffetti, si è aggiunto anche un terzo elemento: il percussionista Sebastiano De Gennaro (ha collaborato con Pacifico, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Luca Gemma, Fabio Volo, Andrea Viti e tantissimi altri).


Daria Bignardi ha voluto Edda come ospite all’Era Glaciale, nella puntata in onda su Rai2 il 2 ottobre 2009 alle 23.40.

Daria Bignardi su La Stampa:

(...)
«Abbiamo adottato lo schema sperimentato nell’ultima puntata: un’intervista all’inizio, una alla fine, in mezzo un confronto fra due personaggi che apparentemente non c’entrano niente l’uno con l’altro ma che, se vengono fatti dialogare e reagire a vicenda, rivelano risvolti interessanti. Si comincia con Andrea De Carlo e Stefano “Edda” Rampoldi dei Ritmo Tribale, figura di culto della Milano anni Ottanta che ha passato un periodo in comunità e ora fa l’operaio ponteggista, uno venerato da gente come Mauro Pagani o Vinicio Capossela ma che fa di tutto per non essere famoso. Ci ha incuriosito il fatto che, di un romanzo di De Carlo, avrebbe benissimo potuto essere un personaggio».


RASSEGNA STAMPA “SEMPER BIOT”:


«Semper Biot» è stato accolto con grande calore sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori:

«Dopo tredici anni di silenzio, uno dei personaggi-simbolo del rock italiano degli anni 90 è riapparso all’improvviso con il suo primo album da solista, forse non per tutti i palati ma sincero e personale. Oltre che, almeno a nostro avviso, bellissimo». Federico Guglielmi, Il Mucchio Selvaggio

«Canzoni splendide nelle quali non è magari semplicissimo entrare ma che dopo, se sintonie e mood sono quelli giusti, risulteranno travolgenti: e che, tutte dodici una dietro l’altra, compongono un disco intenso fino a far male, al quale è arduo trovare termini di paragone. Raro e prezioso, come una fenice che rinasce dalle sue ceneri». Federico Guglielmi, il Mucchio Selvaggio voto: ****

«(…)conquista, ed è in quel momento che scompare ogni divisione tra chi canta e chi ascolta». Giuseppe Fabris, Rolling Stone voto: ****1/2

«Un disco intenso e scarno: chitarra acustica e poco altro, testi evocativi, niente orpelli. E quel timbro di voce particolare, caldo e invadente, che in molti rimpiangevano». Raffaella Oliva, Il Corriere Della Sera

«Lame di rasoio le parole, trasportate da una voce androgina su arrangiamenti minimalistici (prezioso il lavoro di Walter Somà). Un viaggio disperatamente lucido nell’inconsolabile mondo privato maudit che pare il padre spirituale delle Luci Della Centrale Elettrica». Michele Chisena, XL di Repubblica Voto: 7.7

«(…) un disco fuori dal tempo debitore di niente e nessuno. Un disco gioioso e doloroso al tempo stesso (…). Semper Biot è composto da 12 canzoni, ma fate attenzione, è un album difficile da ascoltare e da digerire, senza ornamenti inutili, senza ammiccamenti o sorrisini falsi. Un disco nudo. Ma bellissimo». Stefano Gilardino, Rock Sound voto: 8

«Un disco che è intimità cruda, dove la musicalità delle parole è sovrana, scavando nelle emozioni più profonde». Samantha Colombo, Jam voto: ****

«Canzoni d’autore personalissime, d’istinto e passione. Da maneggiare con cura». L’Unità

«Un disco che ci manda a casa tutti quanti (…) Questa è un’altra galassia, un’altra dimensione della musica, un nuovo modo di fare poesia, di mandar fuori la voce e farle raggiungere mete inesplorate (…)». Fabio Gallo, Rockerilla voto: 9/10

«Edda centra con “Semper Biot” i nervi scoperti di un cantautorato freak italiano (…) Disco acustico, da flusso di coscienza, lirico e sempre in bilico tra infezione e redenzione, illuminazione espressiva e calo linguistico, un mattone importante su cui costruire un percorso nuovo anche musicale». Christian Zingales, Blow Up voto: 7/8

«Edda torna per davvero e lo fa incidendo un disco di una liricità evocativa, poesia e coerenza più unica che rara in questi tempi». Alessandro Carnevale, L’Informatore

«Semper Biot è un capitolo della musica italiana a sé, simile solo a sé stesso per carattere». Barbara Santi, Rumore voto: 7

«Col passare degli ascolti ti risuona in testa sempre più pesantemente; perché é densissimo e sorprende non solo per le liriche, ma anche per gli arrangiamenti e la produzione artistica». Faustiko, Rockit

«Ora Stefano Edda Rampoldi è riuscito a incidere un capolavoro». Luca Bernini, GQ

«Intanto, il 2009 si avvia quasi alla sua conclusione, e non sarà facile far uscire nello Stivale un altro disco come questo, che è con certezza il miglior disco italiano di quest’annata e non solo. Grandissimo ritorno, Stefano». Marco Renzi, Indie for Bunnies

«Semper Biot è il disco che pubblicherebbe Antonin Artaud se ancora fosse tra noi: un unico auto da fé in dodici capitoli. Scarno, con la pelle rotta e i nervi a bella vista, teso e disordinato, rabbioso e sanguinante».
Manuel Lieta, Beatbopalula.it

11 SETTEMBRE 2010:
ESCE L’EP “EDDA IN ORBITA”.

Edda è noto da sempre per la sua genialità nello stravolgere e cambiare i brani ad ogni esecuzione. Nel cd “In Orbita” ci sono quindi delle versioni molto diverse da quelle contenute in “Semper Biot”. Come unica e diversa è ogni esecuzione live del cantante milanese.
Nel frattempo Edda sta componendo nuove canzoni assieme a Walter Somà, che finiranno nel secondo album ufficiale (uscirà sempre per Niegazowana) e continua a suonare in giro per l’Italia assieme a Sebastiano De Gennaro ed Andrea Rabuffetti. I concerti si tengono prevalentemente nei weekend, perché Stefano continua a lavorare sui ponteggi.



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