Prosegue con successo “Due Teatri in accordo”, la rassegna musicale che va in scena al Teatro Stabile Sloveno di Via Petronio, realizzata con la complicità della Cooperativa Bonawentura.
Dopo il tutto esaurito degli sloveni Laibach, la seconda serata con Ray Gelato and His Giants Orchestra ha registrato una buonissima affluenza di pubblico (platea al completo e un po’ di gente in galleria…). Nei prossimi mesi, sono attesi altri big di livello internazionale: James Chance & Les Contortions il 17 marzo, Boban I Marko Marković Orkestar il 12 aprile, Elio in Gian Burrasca il 28 maggio e Jon Spencer Blues Explosion il 4 giugno.
Il concerto di Ray Gelato è stato davvero divertente, piacevole. Un’immersione nell’oceano dello swing, del jazz e del rock’n’roll anni ’50, con Louis Prima, Frank Sinatra, Dean Martin, Cab Calloway, Fred Buscaglione, Renato Carosone nella mente e nel cuore. Sembrava di stare su un set di Martin Scorsese, o in un locale esotico frequentato dai protagonisti della serie tv “The Sopranos”. Ray Gelato, nella parte del boss, ha guidato i suoi “Bravi Ragazzi” con mestiere ed ironia. Il cantante e sassofonista inglese, di origine italo-americana, accompagnato dai suoi sfavillanti Giants (Oliver Wilby sassofono tenore e soprano,
Andy Rogers trombone,
Daniel Marsden tromba,
Gunther Kurmayr pianoforte,
Geoff Gascoyne contrabbasso e
Sebastiaan “Il Capo” De Krom batteria) ha proposto un set coinvolgente e pieno di canzoni senza tempo.
Quel buontempone di Ray è quasi cartoonesco nei suoi movimenti sul palco (ad un certo punto si è messo pure a fare le flessioni…). È un vero crooner di razza, capace di comunicare in maniera simpatica e confidenziale, sforzandosi anche di usare l’italiano (con un accento alla Mal dei Primitives, ha ripetuto più volte di essere felice di suonare nuovamente a “Triest”).
Per dirla con una famosa pubblicità, a Ray piace vincere facile: molti pezzi in scaletta, infatti, sono così celebri che conquistano senza riserve, grandi e piccini.
Tra i più graditi, applauditi e ballati: «Tu vuo' fa' l'americano», «Mambo gelato» (dalla colonna sonora del film «No Reservations»), «Just a gigolo / I ain't got nobody», «The jumpin' jive», «Carina».
Ricky Russo, Il Piccolo 17 Febbraio 2011
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