lunedì 14 febbraio 2011

FABRI FIBRA A UDINE: RECENSIONE DI RICKY RUSSO, IL PICCOLO 13.02.11

Il rapper di Senigallia Fabri Fibra ha conquistato anche Udine: più di 3 mila persone - sold out in prevendita - per l’unica tappa regionale del “Controcultura Tour 2011”.
 
Fabri Fibra, accompagnato da Entics come raddoppio alle voci, Dj Double S e Dj Nais in consolle, ha infiammato il Palasport Carnera, ribollente e gremito di giovanissimi, molti con i genitori al seguito, quasi tutti con il cellulare incorporato per fotografare il loro idolo.
 
È stato un live set a rotta di collo, senza prendere fiato, un medley dei pezzi migliori, più di 30 canzoni compresse in 90 minuti, molti remix, diverse citazioni (dai Beastie Boys ai Daft Punk, i Nirvana, Nina Zilli sino a Stromae), tributi all’old skool, un po’ di cassa dritta e reggaeton, un solo bis («Festa Festa» dei Crookers), zero spazio per l’improvvisazione, tutto ben studiato, ma proposto con grinta e determinazione.
 
Fabri Fibra è tanta roba, mille immagini. In concerto emerge maggiormente l’aspetto pop/dance e la capacità di comunicare con un pubblico ampio e trasversale. È l’audience della cultura dominante, l’esatto contrario della “Controcultura”, raccontata nell’ultimo album, ma è proprio la massa che ha decretato l’enorme successo di Fibra. 
 
«In Italia» (con Gianna Nannini), «Bugiardo», «Applausi per Fibra», «Incomprensioni» (featuring Tiromancino), «Vip in trip» e «Tranne te»: vanno oltre l’hip hop, sono ormai dei classici della canzone italiana, fanno parte dell’immaginario collettivo, la gente li canta a squarciagola, si scatena.
 
Fibra getta benzina sul fuoco: invita la folla ad alzare le mani e a saltare, e lo ripete come un mantra.
 
Punta tutto sull’impatto, la fisicità del rito collettivo. Rivolto al suo pubblico: «Nella vita è importante avere una passione e condividerla con gli altri. Non potete stare tutto il giorno davanti al computer. Non capisco perché su internet scrivete “quando arriva sto concerto spacco tutto” ed ora ve ne state lì fermi con il cellulare in mano…».
 
Dal vivo si perde un po’ l’efficacia dei testi, perché le canzoni vengono tagliate e adattate. Fabri Fibra saluta Udine dicendo che la sua “Controcultura” è anche un palasport affollato da giovani, in un’Italia così vecchia e alla deriva.
 
Ricky Russo, Il Piccolo 13.02.11



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